Takeshis'

Takeshis': Come parlare di questo film? Kitano, da autore poliedrico quale è ha imposto nei suoi film un'impronta unica, tanto da farlo annoverare tra i pochi "autori" di "cinema d'autore" viventi. Anche in questo film regia, montaggio e plot sono frutto della sua fantasia. Se tutti i film di Kitano fossero montati in un unico lunghissimo spezzone, Takeshis' ne sarebbe la conclusione. Il regista fa una pungente satira di sè stesso interpretando se stesso come regista di successo, passando da rolls-royce a belle donne, al giro di boa di quarant'anni di carriera. Vi è invece un altro Takeshi, biondo e sfortunato, timido commesso in un discount e attore fallito deriso da tutti. Le storie dei due personaggi si fondono piano-piano con lo scorrere della pellicola in un tripudio di situazioni bizzarre, personaggi bizzarri, momenti di grande teatro che un sapiente montaggio fa scorrere davanti agli occhi di uno spettatore esterrefatto e ipnotizzato. La storia scorre con una fluidità che ha del poetico e si conclude come il miglior Kitano: yakuza, pistole, bossoli fumanti e il mare della sua amata Okinawa come sfondo. Kitano non deve piacere, dev'essere accettato così com'è. E guardare Takeshis' è guardare Kitano, è come incontrare tanti vecchi amici, tutti gli attori che l'hanno accompagnato fino ad ora in questa incredibile avventura che è la sua vita, i suoi film, i suoi libri, i suoi disegni, i suoi silenzi, le sue innumerevoli morti.
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Takeshis', Giappone 2005

Regia Takeshi Kitano