Thinking shattered Nicola > 新しい翼をもった僕!: インストール(Install)

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Sunday, April 29, 2007

インストール(Install)

Come promesso dai miei precedenti intenti, mi sono impegnato per rintracciare l'opera prima di quella che sembra essere una rivelazione nelle librerie Giapponesi, Risa Wataya. Devo dire che il primo romanzetto che ho letto, 蹴りたぃ背中 (La schiena che vorresti prendere a calci), tradotto in Italia come Solo Con Gli Occhi non mi ha entusiasmato particolarmente, per dei motivi precisi: la scrittura scarna e poco descrittiva sembrava arida nella sua concisione, le accurate descrizioni voyeuristiche mi davano l'impressione della creatività "pilotata" di una giovanissima autrice, un fuoco di paglia come Melissa P. che a mio parere era una semplice e pura creazione di marketing. Vi erano però delle autentiche sensazioni che scaturivano dal racconto che mi facevano sentire di nuovo diciassettenne, con quel batticuore particolare, quel sentire le emozioni così dannatamente amplificate e sentire la vita che scorreva alla velocità della luce nelle tue vene. Un filo di verità lo trovavo in fondo in quelle righe, così ho voluto riprovare, e devo dire di essermi ricreduto in pieno.
Scritto dalla Wataya a soli diciassette anni, sicuramente fuori da qualsiasi meccanica di marketing editoriale, Install, edito da Einaudi Stile Libero è un romanzetto piccolo piccolo, di poco più di cento pagine, e stampato con margini di pagina e dimensione dei caratteri che alcuni definiscono imbarazzanti, si legge tanto in fretta che viene quasi da pensare di aver buttato 8,50 euro. Presentato come il libro che ha dato voce alle inquietudini e al senso di solitudine delle nuove generazioni va assolutamente rivalutato in un'altra prospettiva.
Asako ha diciassette anni, vive la sua quotidianità come tutte le altre ragazze giapponesi della sua età, tra piccoli finti drammi, solitudini, impegnativi rapporti interpersonali: Asako dimostra una certa attitudine all'impulsività e alla sfrontatezza. Un giorno stanca della sua vita si assenta da scuola prima della fine delle lezioni, e viene sospesa per diversi giorni. Caduta in depressione per l'andare delle cose decide di fare piazza pulita di tutto, a cominciare dalla sua stanza, che svuota completamente di arredi e suppellettili, compreso un pianoforte, e gettando tutto alla spazzatura durante diversi giorni di duro lavoro. Per ultimo trova, impolverato, un vecchio computer, che non ne vuole sapere di funzionare, regalo dell'amato nonno buon'anima. Getta a malincuore anche quello, e si ritrova davanti alla catasta di rifiuti nel deposito condominiale, vestita con la divisa scolastica e distesa su un pavimento puzzolente di benzina e olio. Per la sua piccola vita questo è il fondo. Incontra in quell'istante un bambino, al quale regala il computer al quale sembrava interessatissimo. Passano così i giorni, e Asako continua ad uscire di casa la mattina vestita della sua divisa, aspetta che la madre esca di casa e rientra per passare le giornate nella sua stanza vuota. Durante i giorni festivi la madre rimane in casa, e lei si rifugia nella terrazza del palazzo. Passano i giorni e una serie di strani eventi la portano ad incontrare di nuovo il bambino, che è riuscito ad aggiustare il computer e lo usa abitualmente rinchiuso dentro un armadio a muro. I due stringeranno uno strano legame per via di questo computer, e il bambino rivelatosi anche troppo grande per la sua età le proporrà di sostituirlo in un "lavoretto" che è solito svolgere nel tempo libero: fingere di essere una prostituta in una chat erotica a pagamento.
Lo so, è come ricevere un colpo di bastone in testa, ma questa storia, che sembrerebbe la prefetta teen story giapponese della ragazzina ribelle in divisa e della sua vita omologata, si tinge di toni oscuri e sporchi. La Wataya si giostra con abilità nello sfruttare in questo primo romanzo la concisione del suo esprimersi per trasmettere sinceramente l'impulsività della sua giovane protagonista che racconta in prima persona tutto ciò che accade, come in un diario scritto da una ragazza di diciassette anni com'è lei stessa. Se nel romanzo successivo pecca nel reiterare macchinosamente questa attitudine, in questo ne mostra la vera essenza. Uno stile unico che colpisce nella sua semplicità e che scrittori come Ryu Murakami e Dazai Osamu hanno definito come la rara capacità di andare dritta al cuore delle cose. Asako rinchiusa in quell'armadio a muro, e come l'autrice tiene provocantemente a precisare "vestita della sua divisa scolastica" scopre un mondo parallelo del quale non ha mai fatto parte, sperimentando un futuro che non è ancora arrivato, quello della sessualità, senza correrne i rischi reali, come per gioco. Assolutamente irreale la figura del bambino, che già esperto insegna alla ragazza i trucchi per essere provocante ma non esplicita; come capire cosa voglia il cliente leggendo il suo nick-name etc. Asako con i suoi diciassette anni a la sua divisa da liceale è considerata dalla società "merce griffata", diciassette anni in Giappone sono l'età in cui si diventa famosi, in cui si è desiderati, in cui si può avere tutto sfruttando la propria immagine e la propria giovinezza. All'eccitazione sessuale provata nel fare qualcosa di sporco e proibito senza comunque farlo veramente piano piano si sostituisce ad un senso di deterioramento, quattro settimane fuori da scuola danno alla fine i problemi che ci si aspettano e gli insegnanti si fanno vivi. Un finale da brivido, ma non come ci si aspetterebbe con maniaci che raggiungono la ragazza, ma la resa dei conti con la sua stessa vita, con la sua coscienza pura di diciassettenne, con chi la ama. Un colpo al cuore che dura un soffio, e il libro è finito. Lungo quanto basta per colpire e breve abbastanza per non stancare, Install è un romanzo bellissimo, sincero e cristallino. Spero che Risa Wataya non venga sfruttata per essere trasformata in un feticcio, ma sviluppi questo suo incredibile stile senza reiterare maldestramente la sè stessa di Install come ha fatto in Keritai Senaka.

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9 Comments:

  • At 10:12, Anonymous Anonymous said…

    devo ancora comprarlo...il fatto è che in questo periodo ho 1000 cose da fare e leggere...cmq provvederò

     
  • At 11:41, Blogger nicolacassa said…

    Aspetto il tuo commento! :))

     
  • At 09:19, Anonymous Anonymous said…

    Miiii, sto via una settimana da casa e tu scrivi tutti 'sti post! E ora quanto mi ci vorrà per leggerli tutti?! >_< E nel frattempo devo pure far finta di lavorare...e magari dovrei aggiornare pure io il blog...argh, è proprio lunedì...

     
  • At 11:08, Blogger Weltall said…

    Nick, appena ho un po di tempo me lo passi che son curioso ^____*

     
  • At 12:13, Blogger nicolacassa said…

    >Stefy> Coraggio!
    >Matte> Ho già pronto anche il film sottotitolato...per la lettura, io ci ho messo circa due ore e mezza.

     
  • At 14:56, Anonymous Anonymous said…

    l'ho comprato ieri, in settimana cerco di leggerlo ;-)

     
  • At 11:35, Anonymous Anonymous said…

    Noto solo ora dalle locandine del tuo blog che di Install c'è pure il film...L'hai visto? Com'è? Certo che quell'onnipresente di Ueto Aya non me la vedo molto nella parte della protagonista, sarà che l'immagine che ho di lei è quella che si vede nelle pubblicità o quando canta...

     
  • At 12:04, Blogger nicolacassa said…

    >Stefy> si l'ho visto: scriverò presto una recensione, ci devo ancora pensare un pò perchè mi ha lasciato impressioni contrastanti, visto che il romanzo mi è piaciuto assai. La Ueto è stata bravissima, ma non è che fosse un ruolo così difficile...ti faccio sapere!

     
  • At 09:23, Anonymous Anonymous said…

    finalmente ho letto il libro e ho scritto qualcosa...cmq la scrittura ricorda molto quella della Yoshimoto

     

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